La vita è un susseguirsi di eventi… dettati dalle circostanze, dalle aspettative (nostre e degli altri) o dovuti agli obiettivi e alle sfide che ci poniamo. Possiamo scegliere… ma, il più delle volte, ci troviamo costretti ad affrontarli!
Partire con il piede giusto è sicuramente un buon inizio.
E, per farlo, è necessario predisporci con il giusto Mindset.
Con il termine Mindset ci si riferisce al nostro tipo di mentalità, alla nostra forma di intelligenza e all’approccio pratico che utilizziamo per muoverci nel mondo. Include l’insieme dei “filtri” attraverso i quali percepiamo e attribuiamo un significato a ciò che ci accade intorno. In italiano, non esiste una parola che da sola comprenda tutti questi aspetti. Possiamo, però, definire il Mindset prendendo in prestito dal latino il termine forma mentis, dato che il termine mens non identifica solo la mente, bensì cela in sé un significato più ampio: pensiero, sentimento, proposito, coraggio...
Dobbiamo alla psicologa e ricercatrice Carol Dweck molte delle nostre conoscenze sul tema del mindset. Partendo dai suoi studi sulla motivazione umana, la Dweck ha cercato di stabilire cosa permette ad alcune persone di ottenere successo nella vita e cosa no. Le sue ricerche le hanno permesso di identificare due tipologie di Mindset: il Fixed e il Growth. Alla base della definizione di queste 2 formae mentis vi sono diverse credenze, una diversa attivazione del dialogo interno e, di conseguenza, diversi comportamenti che si rendono manifesti.
Non esistono persone che adottano sempre un tipo di mindset piuttosto che un altro: ciascuno di noi, in media, oscilla tra l’uno e l’altro anche se, sicuramente, ne ha uno preferito, che automaticamente tende ad applicare più spesso dell’altro.
Chi tende a rimanere ancorato ad un Fixed Mindset e, quindi, ad una forma mentis statica tende a “subire” le circostanze della vita, a sentirsi meno efficace e, di conseguenza, a credere di meno in se stesso. Sono persone che ritengono di essere nate con un set di competenze, caratteristiche e virtù immodificabili. Mantenere salda una tale convinzione, non permette di sperimentare le proprie potenzialità, di accedere, quindi, alle risorse interne di cui si dispone o che si potrebbe aver bisogno di sviluppare.
Sicuramente la chiave del successo, ossia ciò che consente di predisporci in modo efficace di fronte alle sfide della vita, è sviluppare un Growth Mindset, ossia una forma mentis dinamica tipica di colui che tende ad accogliere gli eventi della vita per affrontarli, incrementando il proprio senso di autoefficacia. Una delle convinzioni sottese a questo tipo di Mindset è che ciascuno di noi può accedere e sviluppare le potenzialità e le risorse di cui ha bisogno per affrontare le sfide. Questo permette di orientarsi nel modo giusto e sentirsi protagonisti attivi della propria vita.
Talvolta, specie quando gli eventi e i cambiamenti sono repentini o improvvisi, non è facile adottare da subito l’atteggiamento giusto per affrontare le sfide che la vita ci pone (pensiamo, ad esempio, alle difficoltà che abbiamo dovuto affrontare nei primi giorni del lockdown, durante l’esordio della pandemia da SARS-COV-19).
Questo accade perché tendiamo a ripetere schemi di comportamento e azioni che il nostro cervello ha già nel suo repertorio. È dimostrato, infatti, che quanto più noi ripetiamo un modello comportamentale, tanto più i circuiti neuronali, deputati nel nostro cervello a quel set di azioni, si rinforzano e questo tenderà a farci ripercorrere schemi già noti. Il nostro cervello, per la gran parte del tempo, tende infatti ad attivare il “pilota automatico”, ripetendo schemi comportamentali senza dover prestare troppa attenzione a ciò che stiamo facendo (pensiamo alle nostre attività routinarie – come preparare il caffè la mattina, lavarci i denti o lavare i piatti). Se siamo abituati a confrontarci con gli eventi della vita privilegiando il Fixed Mindset, è ovvio che ci possa sembrare difficile abbandonarlo per percorrere una nuova modalità di approcciarci alla nostra quotidianità.
Riattivare la nostra attenzione e concentrarci in ciò che stiamo facendo o che ci stiamo “dicendo”, attraverso il dialogo interno, ci consente di rielaborare in modo nuovo e attivo le nostre esperienze, trarne nuovi significati e ampliare le nostre alternative di azione. È questo che ci permette di attivare il Growth Mindset.
La buona notizia è, quindi, che possiamo allenare il nostro cervello, ogni giorno, e predisporci ad un mindset di tipo dinamico. Possiamo iniziare attivando il nostro dialogo interno, ponendoci alcune semplici domande:
1. Cosa posso imparare da ciò che mi è successo oggi?
Possiamo porci questa domanda al termine di ogni giorno, per trarre il massimo da ogni vicenda quotidiana.
2. C’è qualcosa che posso imparare dagli altri?
Quando parliamo di altri, parliamo sia di chi possiamo assumere a modello di comportamento, sia di persone nei confronti dei quali non nutriamo molta simpatia, ma che potrebbero sempre avere qualcosa da insegnarci: basta approcciare con nuovi occhi e aprire la nostra mente a questa opportunità.
3. Cosa ho fatto per ottenere questo successo?
Possiamo porci questa domanda ogni volta che otteniamo un successo, per mettere a fuoco le azioni che ci hanno portato al risultato e renderle così oggetto del nostro allenamento.
4. Cosa ho fatto quando le cose sono diventate difficili?
È importante focalizzare la nostra attenzione sulle azioni che mettiamo in atto quando riusciamo nell’intento, ma anche quando le cose non vanno proprio come desideriamo, perché questo ci consente di “aggiustare il tiro” e non ripetere gli errori
5. Quale altra strategia potrei utilizzare?
Quest’ultima domanda è utile sempre… per non rimanere trincerati dietro le nostre certezze e convinzioni ed approcciare la vita, ogni giorno, con una marcia in più!
Riferimenti:
Dweck, C. (2019)Mindset, Milano: Franco Angeli
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