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Immagine del redattorePerformens Srls

La Visibilità… ad occhi chiusi

…la fantasia è un posto dove ci piove dentro

Italo Calvino


Nell’agosto del 2021 iniziavamo il nostro viaggio di riscoperta dei valori che Italo Calvino, negli anni ’80, proponeva di sviluppare e mantenere in questo millennio.


Andando nell’ordine delle “Lezioni Americane” da lui trascritte, negli articoli precedenti abbiamo così approfondito la Leggerezza, la Rapidità e l’Esattezza.


Man mano che siamo andate avanti nella lettura, il loro carattere di estrema attualità ha fatto nascere in noi il desiderio di proseguire il viaggio, là dove lo avevamo lasciato, approfondendo il valore della Visibilità.


Ma cosa si intende per Visibilità?


Calvino parte dalla constatazione che la Visibilità è un valore legato all’immaginazione e guida il lettore alla scoperta di…


…due tipi di processi immaginativi: quello che parte dalla parola e arriva all'immagine visiva e quello che parte dall'immagine visiva e arriva all'espressione verbale.


Quando leggiamo un libro, ascoltiamo una barzelletta o il racconto di un’esperienza, proviamo determinate emozioni perché siamo portati a vedere la scena come se si svolgesse davanti ai nostri occhi… allo stesso modo, qualunque vissuto, rievocato nella nostra memoria come un ricordo, può essere ricondotto al valore della Visibilità.


Per questo Calvino riporta l’esempio del cinema, in cui il testo scritto di uno sceneggiatore si trasforma in una sequenza di immagini, che restituiscono allo spettatore il valore di un racconto, così come avviene quotidianamente nella nostra mente, dato che…


Questo “cinema mentale” è sempre in funzione in tutti noi, … e non cessa mai di proiettare immagini alla nostra vista interiore.


E c’è dell’altro. Quante volte nel guardare un film, leggere una storia o ascoltare un aneddoto gli attribuiamo un significato, immedesimandoci e riportando alla nostra esperienza quella storia?


Le immagini, che dall’esterno arrivano alla nostra mente, si riempiono di significati, del tutto soggettivi e privati, che rivelano qualcosa di noi…


nell'ideazione d'un racconto la prima cosa che mi viene alla mente è un'immagine che per qualche ragione mi si presenta come carica di significato, anche se non saprei formulare questo significato in termini discorsivi o concettuali. Appena l'immagine è diventata abbastanza netta nella mia mente, mi metto a svilupparla in una storia, o meglio, sono le immagini stesse che sviluppano le loro potenzialità implicite, il racconto che esse portano dentro di sé. Attorno a ogni immagine ne nascono delle altre, si forma un campo di analogie, di simmetrie, di contrapposizioni. Nell'organizzazione di questo materiale che non è più solo visivo ma anche concettuale, interviene a questo punto anche una mia intenzione nell'ordinare e dare un senso allo sviluppo della storia - o piuttosto quello che io faccio è cercare di stabilire quali significati possono essere compatibili e quali no, col disegno generale che vorrei dare alla storia, sempre lasciando un certo margine di alternative possibili…


…nella nostra mente, continuamente elaboriamo immagini e diamo loro un significato, che tocca le corde del nostro cuore e ci guida a definire la nostra storia.


Cosa rende importante il valore della Visibilità nella nostra vita?


Oggi siamo bombardati da una tale quantità d'immagini da non saper più distinguere l'esperienza diretta da ciò che abbiamo visto per pochi secondi alla televisione. La memoria è ricoperta da strati di frantumi d'immagini come un deposito di spazzatura, dove è sempre più difficile che una figura tra le tante riesca ad acquistare rilievo. Se ho incluso la Visibilità nel mio elenco di valori da salvare è per avvertire del pericolo che stiamo correndo di perdere una facoltà umana fondamentale: il potere di mettere a fuoco visioni a occhi chiusi, di far scaturire colori e forme dall'allineamento di caratteri alfabetici neri su una pagina bianca, di pensare per immagini…


Nella nostra epoca, molto diversa da quella in cui Calvino ci ha lasciati, il rischio a cui si riferisce è ancora più esplicito, evidente ed imminente.


L’importanza della Visibilità e della capacità di immaginare risiede nella possibilità di intravedere futuri scenari possibili e alternativi, riappropriandoci della nostra capacità di Vision, per guidare consapevolmente le nostre azioni verso obiettivi o progetti che sentiamo a noi affini. In questo modo, l’immaginazione si configura come repertorio del potenziale, dell'ipotetico, di ciò che non è né è stato né forse sarà ma che avrebbe potuto essere.


Anche nei percorsi di sviluppo personale (come, ad esempio, il coaching o il mentoring) il racconto evoca immagini, che consentono la condivisione di esperienze e guidano alla scoperta di nuovi significati co-costruiti nella relazione, generando apprendimenti e aprendo la strada a nuovi scenari.


Come coltivare la Visibilità nella vita di tutti i giorni?


le soluzioni visive continuano a essere determinanti, e talora arrivano inaspettatamente a decidere situazioni che né le congetture del pensiero né le risorse del linguaggio riuscirebbero a risolvere


Accogliere la molteplicità di immagini che fluiscono dentro di noi, ci permette di riscoprire l’unicità del nostro sentire e consente non solo di predisporci positivamente ad un eventuale cambiamento, ma di scegliere anche la direzione che vogliamo dargli. Anche dalle neuroscienze viene la conferma che il nostro cervello non conosce differenza tra ciò che è il ricordo di un’esperienza realmente vissuta e una semplicemente “immaginata”.


Uno strumento utile per conferire Visibilità ad un obiettivo importante è la visualizzazione, ossia vederlo già realizzato “attraverso gli occhi della mente” e prefigurarci ogni tappa del processo che ci consentirà di raggiungerlo, così come desideriamo.


Attraverso lo strumento della visualizzazione possiamo prefigurare nuovi schemi di comportamento, più funzionali per noi, in relazione al contesto che abitualmente viviamo.


Ad esempio una persona particolarmente timida, che si trovi ad affrontare un colloquio di lavoro molto importante per lei, potrebbe visualizzarsi mentre si reca serena all’appuntamento, lasciando spazio ai dettagli: come sarà vestita, la strada che percorrerà, …

Poi, potrebbe proseguire la visualizzazione osservandosi calma e sorridente nella sala d’attesa, mentre attende di essere convocata.


La potenza del lavorare per immagini è che è possibile aggiungere anche elementi che non esistono, ma che in quel momento possono tornarci utili: proseguendo con l’esempio, se la persona non riuscisse a visualizzarsi calma e serena prima del colloquio, potrebbe visualizzare anche una “forma” in cui contenere la propria ansia, come un bagaglio immaginario che lascia nella sala d’attesa, prima di entrare nella stanza del colloquio, per “liberarsi” e affrontare con maggior serenità l’incontro.


Applicare la visualizzazione è possibile, basta solo allenarsi. Si può cominciare provando a visualizzare noi stessi, nella nostra mente, dall’esterno: specie le prime volte, potrebbe essere utile chiudere gli occhi per facilitare questo passaggio. Poi possiamo spingerci oltre e vedere noi stessi mentre compiamo un’azione, come fosse la scena di un film, in tutti i suoi particolari: quanti più particolari riusciamo a visualizzare, tanto più l’immagine risulterà vivida e "reale" per la nostra mente.


Calvino sosteneva che … attingere a questo golfo della molteplicità potenziale sia indispensabile per ogni forma di conoscenza. E questo è vero anche per quanto riguarda la conoscenza di se stessi, perché lasciando il tempo al fluire libero delle immagini nella nostra mente, ci emancipiamo da quelle artefatte che provengono dall’esterno, per focalizzarci su chi siamo e cosa vogliamo per noi stessi.


Siamo i “registi” delle immagini a cui diamo visibilità nella nostra mente, liberi di mettere a fuoco uno scenario ideale in cui dirigere l'evolversi delle nostre avventure.


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