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La rete della Molteplicità…


…chi è ciascuno di noi

se non una combinatoria d'esperienze,

d'informazioni, di letture, d'immaginazioni?

Italo Calvino



Siamo quasi alla fine del nostro viaggio di ri-scoperta dei valori che Italo Calvino proponeva di conservare e sviluppare in questo millennio, raccolti nelle sue “Lezioni Americane”.


Il valore che proponiamo in questo articolo è quello della Molteplicità, che viene presentato come il protagonista della quinta conferenza che avrebbe tenuto presso l’Università di Harvard. In realtà, questa fu la prima che scrisse e, leggendola, si può evincere nelle sue parole: da essa deve aver tratto ispirazione per le altre, ma al tempo stesso questa lezione le racchiude tutte, facendo non solo un esercizio di stile, ma lasciando anche sperimentare al lettore la Molteplicità come il dipanarsi di una ...rete di connessione tra i fatti, tra le persone, tra le cose del mondo.


Cosa si intende per Molteplicità?


Per parlare di Molteplicità, Calvino passa in rassegna l’opera di letterati e filosofi del ‘900: da Gadda a Musil, da Goethe a Lichtenberg, passando per Proust, Flaubert e altri ancora…


…i libri moderni che più amiamo nascono dal confluire e scontrarsi d'una molteplicità di metodi interpretativi, modi di pensare, stili d'espressione…

[...] Quella che prende forma nei grandi romanzi del XX secolo è l'idea d'una enciclopedia aperta, aggettivo che certamente contraddice il sostantivo enciclopedia, nato etimologicamente dalla pretesa di esaurire la conoscenza del mondo rinchiudendola in un circolo. Oggi non è più pensabile una totalità che non sia potenziale, congetturale, plurima.


Ciò che Calvino descrive per la letteratura, può essere ricondotto alla natura dell’essere umano in senso lato: ciascuno di noi ha una propria unicità di pensiero, che può esprimersi attraverso una molteplicità di forme. Anche di fronte a racconti, di esperienze comuni e condivise, è possibile che ciascun protagonista attribuisca ad uno stesso evento un significato soggettivo, unico e irripetibile. E allo stesso modo, la stessa esperienza raccontata da altri assume nuovi significati.


Molteplicità intesa, quindi, come un valore dinamico, una dimensione evolutiva, da cui attingere per perseguire il nostro sviluppo e il nostro modo di essere nel “qui ed ora”: o ancora come un “olos”, per scoprire quelle potenzialità che non conosciamo ancora, ma che fanno parte di noi.


Possiamo cogliere la Molteplicità anche nel mondo che ci circonda: esiste una moltitudine di forme, saperi, colori, opinioni… che fanno da sfondo al dipanarsi delle nostre vite.



In questa varietà possiamo anche smarrirci, sentirci come in un vortice ed è qui che la tentazione di rimanere statici può prendere il sopravvento e ci fa trincerare dietro le nostre convinzioni, nel “sì è sempre fatto così”. Però Calvino ci ricorda che “la letteratura vive solo se si pone degli obiettivi smisurati, anche al di là d'ogni possibilità di realizzazione” e così può essere per ciascuno di noi: possiamo fare di più accogliendo la molteplicità che è dentro e fuori di noi.


…forse la risposta che mi sta più a cuore dare è un'altra: magari fosse possibile un'opera concepita al di fuori del self, un'opera che ci permettesse d'uscire dalla prospettiva limitata d'un io individuale, non solo per entrare in altri io simili al nostro, ma per far parlare ciò che non ha parola, l'uccello che si posa sulla grondaia, l'albero in primavera e l'albero in autunno, la pietra, il cemento, la plastica...


Se ripensiamo ad ogni conquista del genere umano, ogni invenzione e ogni scoperta, non sono altro che il risultato di qualcuno che ha saputo uscire dalla “prospettiva limitata d’un io individuale”, per credere nella bellezza del proprio B.H.A.G. e condividerlo con il mondo.


Come perseguire la molteplicità vivendo il nostro tempo?


L'avvento della modernità tecnologica che vediamo profilarsi […] non fa solo parte del “colore del tempo” ma della forma stessa dell'opera, della sua ragione interna, della sua ansia di dar fondo alla molteplicità dello scrivibile nella brevità della vita che si consuma…


La Molteplicità può generare ambiguità, ma accoglierla ci consente di navigare la complessità del nostro tempo, permettendoci di cogliere con rapidità l’adattamento per noi più funzionale a quella determinata situazione, nello spazio e nel tempo.


Reinterpretare ogni cosa secondo una prospettiva personale consente quel lavoro quotidiano e continuo di adattamento alle circostanze della vita, migliorando le nostre strategie di coping (ossia la nostra capacità di far fronte agli eventi).


La conoscenza come molteplicità è il filo che […] - al di là di tutte le etichette - vorrei continuasse a svolgersi nel prossimo millennio.


Se prestiamo attenzione al mondo che ci circonda, non possiamo fare a meno di notare che questo desiderio di Italo Calvino, si è oggi più che mai realizzato. L’informazione oggi è alla portata di tutti e ciascuno di noi è immerso in questa rete della molteplicità: sta a noi fare in modo che questo si traduca in un’opportunità.


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