Se oggi avessimo l’opportunità di osservare dall’alto, in maniera acritica e oggettiva, gli eventi e gli accadimenti degli ultimi mesi, probabilmente vedremo le situazioni con occhi diversi. Questo perché spesso ci facciamo travolgere dal vortice della quotidianità e perdiamo di vista il quadro generale della complessità.
Lavorare sull’atteggiamento con il quale ci poniamo di fronte alle situazioni, ci può dare l’opportunità di guardarle da un’altra prospettiva, per affrontarle con maggiore positività e propositività. Per guidarci in questa riflessione, lasciamoci ispirare dalle parole di Emanuela Del Pianto, nostra mentore.
Nel libro “La potenza del coaching”, Emanuela spiega l’importanza di sviluppare un atteggiamento positivo:
“…Spesso pensiamo a ciò che va male e raramente a ciò che va bene nella nostra vita. Se da una parte è molto utile esaminare i fatti negativi, affinché nel futuro non ripetiamo lo stesso errore, dall’altra indulgere nel loro significato e renderli l’unica rappresentazione della nostra vita non è altrettanto utile. Anche perché questa seconda opzione, predispone all’ansia e alla depressione. È importante, perciò, allenarsi ad assaporare e a celebrare con noi stessi ciò che è andato bene, per poterci predisporre verso una progettualità diversa anche quando le cose sono andate male…”
È nella nostra natura di esseri umani dare più importanza agli eventi negativi e dolorosi. Questo perché l’atteggiamento “catastrofico” si è sviluppato nel corso dei secoli e ha una matrice evolutiva: se qualcosa ci ha fatto “male”, è bene per noi creare un apprendimento per evitare di stare male di nuovo. E il sistema evolutivo che abbiamo a disposizione, rasenta la perfezione: non solo possiamo apprendere per esperienza personale, ma siamo anche in grado di imparare dalle esperienze negative altrui. È così che formiamo la nostra “mappa del mondo” per muoverci ogni giorno, in maniera coerente, nel contesto in cui viviamo .
C’è un altro aspetto da considerare: noi possiamo sviluppare apprendimenti anche quando poniamo sotto la lente di ingrandimento gli eventi positivi e le esperienze positive di altri. In questo, le moderne conquiste nel campo delle neuroscienze ci dimostrano che concentrarci sul positivo o sul negativo permette di sviluppare circuiti neuronali diversi, in base alle esperienze da cui “scegliamo” di imparare di più.
Come diceva Emanuela:
“…L’apprendimento di un atteggiamento di apertura e di positività ci aiuta ad attivare una prospettiva visionaria per la quale l’insuccesso è soltanto un momento di un percorso molto più lungo la cui luminosità si acuisce proprio grazie all’analisi e all’elaborazione degli ostacoli, che potremmo definire come alcune delle nostre ombre…”
Sviluppare un atteggiamento positivo ci permette, quindi, di valorizzare le risorse (interne ed esterne) che abbiamo a disposizione, le frecce nel nostro arco, per affrontare ogni situazione che la vita ci pone. Questo ci consente di aumentare la nostra autostima e il nostro senso di autoefficacia.
"…Il punto interrogativo è "come farlo"? Non esiste una ricetta universale, perché gli esseri umani sono tutti diversi, ma di sicuro la strada da percorrere è quella di fare in modo che [ognuno], accetti e perdoni a se stesso, il fatto di essere imperfetto. Come ci si arriva?”
Emanuela, a questo punto, propone nel suo libro uno strumento, che ci farà piacere condividere con voi nel prossimo articolo.
Stay tuned…
Fonte: Del Pianto, E. (2017), La potenza del coaching, Milano: Franco Angeli – pag. 31
Comentários